
Giulia fin da piccola ha dovuto fare i conti con qualcosa di scomodo: il suo nome che non è semplicemente Giulia, ma Giulia Agrippina Augusta. Appassionata conoscitrice del significato dei nomi, figlia di un insegnante di storia e di una istruttrice di pilates vegetariana fissata con la forma fisica, vive in un appartamento della nonna insieme al fratello gemello.
La comparsa di Erika, nuova fidanzata del fratello, e l'arrivo di Valerio, il nuovo coinquilino, scombineranno le carte e l'equilibrio già precario della sua vita.
Tra scontri per lo spazio della casa, gelosie, tradimenti e prese di coscienza, Giulia riuscirà nella difficile impresa di collocare al posto giusto tutti i pezzetti dell'intricato puzzle famigliare e a ricredersi sull'idea dell'amore.
Situazioni comiche, scene grottesche e personaggi bizzarri fanno da cornice a una commedia romantica, ironica e frizzante dove la famiglia ne esce protagonista in ogni sua sfaccettatura.
L'autrice:
Simona Fruzzetti vive in provincia di Pisa dove, oltre alla scrittura, si dedica al suo blog acasadisimo.blogspot.it. Ha vinto numerosi premi letterari e ha curato una rubrica di salute e benessere su un portale tutto al femminile. Dopo aver esordito in selfpublishing con “Il male minore” (2013) e “Chiudi gli occhi” (2014), è approdata alla casa editrice Piemme per la quale ha pubblicato nel 2015 “Mi piaci, ti sposo” e “Parigi mon amour” per la collana digitale In love.
“Come hai detto che ti chiami?” è il suo quinto romanzo.
Dal romanzo:
«Come si chiama il micio?» mi chiede Valerio guardandosi intorno.
«Gatto.»
«Gatto?» domanda incredulo.
«Gatto,» ripeto. «Perché non si può?»
«Certo, ma è come chiamare un cane Cane o un pappagallo Pappagallo. Ti pare normale?»
«Per me sì!» Ma ha da ridire anche sul nome che ho dato alla mia bestiola?
«Perché non ha un nome decente, santiddio?»
«Gatto è decente!» mi difendo. «Non mi sono sentita di dargli un nome qualsiasi, un nome che piacesse a me più che altro, senza tenere conto della sua personalità. E quando l'ho preso era talmente piccolo che ancora non era chiara la sua inclinazione caratteriale e quindi, siccome indiscutibilmente è un gatto, l'ho chiamato Gatto. Semplice!»
Valerio mi sta guardando strano. Non mi sorprenderei se adesso prendesse il telefonino e chiamasse il reparto di psichiatria per un ricovero coatto.
«Bene,» mi fa dopo aver pensato un attimo. «Seguendo il tuo filo logico da oggi dovrei chiamarti Donna. Tuo fratello mi aveva avvertito che eri fissata coi nomi ma non pensavo fino a questo punto.»
«I nomi sono importanti,» dico convinta. «È una cosa che ti porti dietro tutta la vita, è il tuo biglietto da visita, la prima cosa che dici quando ti presenti, l'ultima che verrà affissa sulla tua tomba. E rimarrà sempre lì, magari a far ridere i ragazzini il giorno di Ognissanti quando le madri se li portano dietro perché non sanno a chi lasciarli.»
Mille volte mi sono immaginata essere derisa davanti alla mia lapide Qui giace Giulia Agrippina Augusta Randazzo. E giù grasse risate. Una tristezza sciocca mi pervade al pensiero che non mi libererò mai da questo nome ridicolo e non avranno rispetto di me nemmeno quando sarò defunta.
«Io ho un amico che si chiama Francesco La Morte.» Valerio ora è serio.
Okay, c’è chi sta peggio di me.
Dettaglio del libro
Titolo del libro: Come hai detto che ti chiami? PDF
Categoria del libro: Kindle Store,eBook Kindle,Letteratura e narrativa
Dimensioni file=1440 KB
Lunghezza stampa=358
Utilizzo simultaneo di dispositivi=illimitato
Un bel libro, leggero ma non troppo, da sfogliare senza l'ansia della suspense e con i tempi propri. La storia è leggera ma scavando nell'animo dei personaggi - in particolare in Giulia - troviamo tanta umanità e i rancori dei nostri tempi. Tra tutti i libri che ho letto questo è quello in cui ho trovato la rappresentazione migliore sia dei personaggi che delle loro gestualità. I dialoghi sono così realistici da percepirli "in scena", Complimenti davvero all'autrice che, apparentemente senza sforzo e senza fronzoli, è riuscita nell'intento. La scorrevolezza dei capitoli, poi, ti fa ritrovare al 90% (l'ho letto su kindle) senza che nemmeno te ne accorgi, quasi deluso che sia finito. Complimenti! Consigliabilissimo!
Non ho ancora capito se i libri della Fruzzetti mi piacciono oppure no. Nel dubbio continuo a comprarli e a leggerli! Scherzi a parte, finora li ho letti tutti e cinque e ho visto un evolversi in positivo del suo stile. In particolare “Come hai detto che ti chiami?” è una lettura leggera e molto frizzante, come Simona Fruzzetti ha abituato i lettori del suo blog. L’autrice trasferisce alle pagine di questo libro la sua verve ed il suo innato senso dell’umorismo ed il tutto si traduce in una lettura gradevole e divertente. Per contro devo dire che a tratti questo umorismo dava l’impressione di essere fin troppo, come a voler fare la battuta a tutti i costi. Un esempio di battuta che si poteva tranquillamente evitare: “Mia nonna è l’apostrofo geriatrico fra le parole Carlo e Conti”. Boh, a me non fa ridere per nulla. Però tutto sommato il libro è promosso e già aspetto il prossimo!
Devo dire che questo libro mi è piaciuto molto. Mi ha fatta ridere davvero. Certo, qualche volta mi aspettavo una protagonista più forte nelle sue scelte, ma credo che parte del fascino del libro stia proprio nella protagonista, che è imperfetta e sarcastica fino allo sfinimento. Complimenti davvero all'autrice. Consiglio questo libro a chi cerca un libro leggero, romantico e divertente.
Il nome è una cosa importante, ti segna per tutta la vita e ti dovrebbe presentare agli altri nel modo migliore. La protagonista è fissata con i nomi, oltre a Giulia porta altri due nomi importanti con i quali non si sente a suo agio. Ogni capitolo, quindi, è introdotto da un nome di un personaggio. Cosa insolita e piacevole a tal punto di andare a cercare il significato, l'origine ed altri dettagli del tuo (se non già menzionato). Brava ancora una volta a Simona Fruzzetti che con allegria e humor delinea personaggi moderni, descrive situazioni quotidiane e ti fa ridere, sorridere ed arrabbiare.... e poi con dispiacere volti l'ultima pagina del libro pensando "...peccato, il libro è finito! .....quando il prossimo?"
Giulia Agrippina Augusta sogna di essere chiamata solo Giulia, come darle torto!Giulia ha una famiglia decisamente alternativa e variegata, come quella in cui viviamo un po tutti, ha una vita sentimentale molto incasinata e un carattere indefinibile, perchè reagisce sempre come un gatto accarezzato contro pelo per difendersi dalla sua paura di soffrire, quindi sembra sgorbutica, antipatica, intrattabile e non addomesticabile......poi arriva il suo gemello che va a convivere con la sua amata EriKa e il nuovo coinquilino Valerio.Anche i gatti accarezzati contro pelo possono trovare persone e situazioni che le fanno cambiare modo di mostrarsi agli altri.il tutto condito con tante battute esileranti, infatti quando ho cominciato a leggere il libro, prima di dormire, dopo l'ennesima risata il marito mi fa: "hai cominciato a leggere il nuovo libro di Simona?"Scordavo, odio le storie d'amore, ma qui ce ne è più di una, ma nessuna sdolcinata.
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